Nel percorso intrapreso alla ricerca del battaglione dimenticato abbiamo avuto la fortuna di incontrare una persona davvero importante, Omer Mariani. Omer non è solamente uno storico bergamasco, è anche il pronipote di Morotti Giuseppe, uno dei bersaglieri protagonisti della nostra storia.
Giuseppe viene catturato assieme al suo battaglione il 29 ottobre e condotto in prigionia.
Da quel giorno del suo reparto non si ha traccia. I pochissimi uomini che sono riusciti a raggiungere il Piave raccontano che alcune compagnie del battaglione sono rimaste in Carnia. Il reparto è scomparso.
I famigliari di Giuseppe dopo giorni di attesa cominciano a pensare seriamente che forse non vedranno più il loro figlio più giovane. Dai comandi militari, che hanno confermato la scomparsa della 4ª Compagnia a fine ottobre 1917, non arriva più nulla. Solo alla fine della primavera del 1918 la Croce Rossa Internazionale comunica la notizia della sua cattura e della detenzione in prigionia nella lontana Galizia.
Giuseppe, a guerra finita ritorna a casa in stato pietoso e sotto shock, al punto che ci vorranno diversi mesi perché possa riprendersi da una forte depressione e possa riprendere ad apprezzare la vita e a fare piccoli lavoretti nella stalla. Non gli si possono affidare però incarichi impegnativi perché ha momenti in cui dimentica completamente cosa stia facendo. Il respiro è sempre affannoso e con l’inverno il male peggiora. Giuseppe ha avuto profonde crisi ma non ne vuole parlare. Di cosa ha visto e udito in quei lunghi mesi di prigionia restano sconosciuti molti particolari.
Dopo un anno dal ritorno della prigionia, Giuseppe mangia sempre con fatica e, nell’ultimo mese, non si alza più da solo e il colorito è sparito dal suo viso
sempre più triste. Il parroco, giunto a fargli visita, gli chiede se sia pronto per l’ultimo sacrificio. Con quel poco di voce che gli resta, risponde: Sciur preost
go entesich agn (signor parroco ho venticinque anni). Muore il 18 aprile 1920.
Suo pronipote Omer, grazie ai racconti tramandati dalla sua famiglia decide di approfondire la storia di Giuseppe e nel 2012 scrive un libro assieme all’amico Walter Amici intitolato “la guerra di Giuseppe”. Omer sarà presente sabato 29 ottobre a Pontebba in occasione della presentazione del nostro libro e illustrerà anche la sua opera. Grazie a lui abbiamo potuto condividere importantissime informazioni e chiudere la storia attorno al battaglione bersaglieri. In una delle foto di questo post potete vedere Omer nel luogo esatto della cattura di suo prozio con un elmetto Adrian tra le sue mani ritrovato poco prima. A noi ci piace pensare che sia appartenuto proprio a Giuseppe.
Quello che le montagne restituiscono
Associazione Storico Culturale